#lontanimavicini

La communicazione in tempo di difficoltà

Numéro 6

Cari amici, eccoci di nuovo con voi con questo sesto bollettino in questo tempo di preghiera e riflessione, in attesa dell'arrivo del bambino Gesù, nostro Signore.

Ricordandoci gli uni gli altri, anche attraverso questa pagina che vi mandiamo, vi auguriamo un buon Avvento e una buona lettura.

Equipe Responsabile Internazionale

Editorial

Clarita & Edgardo BERNAL

Coppia Responsabile Internazionale

UN NATALE ESSENZIALE

Cara Famiglia delle END: Questo nuovo numero di #llontanimavicini, lo pubblichiamo qualche tempo prima della celebrazione, nel mondo cattolico, della nascita del Dio bambino e del Natale.

Questa data, che ha sempre avuto un significato speciale per le persone di fede, avrà forse quest'anno un significato più autentico, in quanto sarà spogliata, dalle restrizioni imposte dalla COVID, di quell’opportunismo commerciale che, tra doni, alberi luminosi, pupazzi di neve, anche in paesi dove non abbiamo mai neve, Babbo Natale, fuochi d'artificio e cene opulente con vini generosi, tende a nascondere e a volte a far dimenticare, quale sia il vero motivo di questa celebrazione.

Infatti, per stabilire un riferimento per il mondo cattolico, il Natale è stato fissato alla data del 25 dicembre, iniziando la celebrazione la sera prima, ma non è una data ciò che noi cattolici celebriamo, ma un fatto trascendentale per la storia dell'umanità e per la storia della salvezza: la nascita di Gesù bambino, redentore del mondo.

Va notato che storicamente la data di nascita di Gesù bambino non è avvenuta il 25 dicembre. Gli studiosi e alcuni scrittori sacri collocano la nascita di Gesù Bambino tra il 17 dicembre e il 25 marzo 747, dopo la fondazione di Roma. Questo fatto, che è bene conoscere, è solo una discussione accademica che non intacca in alcun modo l'essenza di ciò che questo evento, trascendentale per la nostra fede, ispira nei nostri cuori e che parte dalla consapevolezza che un giorno Dio, fatto bambino in una mangiatoia, è entrato nella nostra vita per cambiarla radicalmente salvandoci e redimendoci con un amore senza limiti fino ad offrire la sua vita per la nostra.

La celebrazione della Natività è così importante che la Chiesa propone un tempo speciale di preparazione di quattro domeniche, prima del 25 dicembre, che è il tempo di Avvento, un tempo di preparazione alla "venuta", per arrivare con il cuore pronto alla celebrazione della festa della nascita di Gesù.

Durante l'Avvento, i nostri cuori si sincronizzano con il cuore di nostra madre Maria, in quell'attesa del bambino che porta in grembo ed è proprio in quell'attesa che possiamo vivere la grazia di un tempo di riflessione, di riconoscimento e di penitenza per preparare in noi stessi, il luogo di accoglienza del neonato Gesù.

Come abbiamo detto all'inizio di questo piccolo scritto, questa è un'occasione privilegiata per noi di vivere il vero significato del Natale perché, sia per nostra convinzione, sia per l'imposizione che l'implacabile COVID ha imposto al mondo intero, quest'anno potremo vivere la celebrazione nel nostro cuore senza tante manifestazioni esterne, in una celebrazione intima tra la nostra famiglia e quella di Nazareth, dove il bambino Gesù sarà il grande venerato e dove potremo utilizzare le risorse che risparmieremo lasciandoci sfuggire il treno del consumismo, per offrire un Natale dignitoso a una famiglia meno favorita e, in questo modo, permettere loro di sentire la Sua luce e il Suo amore attraverso di noi.

Oggi non vogliamo riferirci ai momenti difficili che tutti abbiamo vissuto quest'anno, ma lasciarceli alle spalle e guardare al prossimo anno con ottimismo. È tempo di festeggiare, di ringraziare e di accogliere, e da lontano di abbracciare ognuno di voi, augurandovi con tutto il cuore che il figlio di Dio riempia di pace ciascuna delle vostre case e vi benedica abbondantemente nel prossimo anno.

Per concludere questo saluto fraterno, ci siamo presi la libertà di trascrivere questo testo scritto da un semplice parroco di San Lorenzo, Pamplona, Spagna, padre Javier Leoz, che ha inivato questo messaggio ai suoi parrocchiani richiamando l'attenzione di papa Francesco che ha deciso di chiamarlo personalmente il 7 novembre per esprimergli il suo piacere e congratulandosi con lui per la gioia del suo messaggio.

Crediamo che il suo messaggio sia edificante per tutti:

NON CI SARÀ UN NATALE? Certo che ci sarà!

Più silenzioso e profondo.

Più simile al primo in cui Gesù nacque da solo.

Senza molte luci sulla terra,

ma con la stella di Betlemme,

che fa scintillare le strade di vita nella sua vastità.

Niente cortei reali colossali,

ma con l'umiltà di sentirci,

pastori e agnelli in cerca della Verità.

Senza grandi tavole e con amare assenze, ma con la presenza di un Dio che riempirà tutto.


NON CI SARÀ NESSUN NATALE? Certo che ci sarà!

Senza che le strade straripino,

ma con il cuore carico,

per quello che sta arrivando.

Senza rumore, ne troppe parole,

senza richieste, ne fuggi fuggi...

vivendo il Mistero senza paura

del "covido-erode" che vuole

toglierci il piacere dell'attesa.

Ci sarà il Natale perché Dio è dalla nostra parte e condivide,

come Cristo in una mangiatoia,

la nostra povertà, prova, pianto, angoscia e l’essere orfani.

Ci sarà il Natale perché abbiamo bisogno

di una luce divina in mezzo a tante tenebre.

Il Covid19 non potrà mai raggiungere il cuore e l'anima di coloro

che mettono la loro speranza e il loro alto ideale in cielo!

NATALE CI SARÁ!

CANTEREMO I CANTI DI NATALE!

DIO NASCERÀ E CI PORTERÀ LA LIBERTÀ



Un messaggio per la fine del 2020

Padre Ricardo Londoño
CS Internazionale


Per chi di noi conta il tempo secondo il calendario gregoriano, l'anno 2020 si avvicina alla fine.

Un anno che passerà alla storia con i suoi ricordi confusi. Un anno difficile, complesso, pieno di incertezze. Un anno di cui si farà un bilancio solo più tardi, perché non è facile farlo mentre si marcia verso la sua fine.

Nei luoghi situati nell'emisfero nord, gli alberi hanno perso le loro foglie e possiamo vedere tronchi e rami spogliati della vitalità che si esprime in loro. Nell'emisfero meridionale, colore e calore sono presenti con la rinascita del fogliame. Un contrasto di cui siamo raramente consapevoli. Eppure, un inno alla vita che circola e una meditazione su ciò che sta accadendo e ciò che verrà.

Per i credenti in Gesù Cristo, la celebrazione dell'inizio di un nuovo anno liturgico. Alla fine di novembre iniziamo la stagione dell'Avvento e presto arriverà il Natale. Vale la pena di considerare ciò che stiamo festeggiando.

Noi celebriamo il tempo molto più dello spazio e gli diamo un significato. Guardiamo alla triplice dimensione del passato, del presente e del futuro e riempiamo i momenti di simbolismo. Apprezziamo il passato che ci ha portato la speranza messianica del Popolo dell'Alleanza e la sua concreta realizzazione nel mistero dell'Incarnazione del Verbo. Il bambino nella mangiatoia, concepito in Maria per azione dello Spirito Santo, accoglie e manifesta la storia della salvezza che si condensa in lui. Guardiamo il nostro presente incerto e interrogativo e lo riempiamo con l'attualizzazione della Grazia di Dio che nella Parola e nei Sacramenti ci manifesta l'infinita Misericordia divina. E gettiamo lo sguardo verso l'orizzonte futuro dell'escatologico e definitivo. Siamo invitati a partecipare al grande banchetto del Regno nella consumazione definitiva dello spazio-tempo reso eterno e pieno in Dio.

Un bel tempo d'Avvento che, attraverso i bei testi scelti per la liturgia quotidiana, ci accompagna nella nostra meditazione sull'opera di Dio. Isaia, Giovanni Battista e la Santa Vergine Maria sono i personaggi che ci aprono al mistero che illuminerà le tenebre e farà risplendere la Salvezza. Il Natale deve avvolgerci nel sublime impegno definitivo di Dio per l'umanità. Il segno non è altro che un umile e povero bambino avvolto in fasce e sdraiato in una mangiatoia. Niente nei media e poca copertura nei social network. Eppure, eccolo lì, Dio-con-noi.

Festeggiamo il tempo in ogni luogo in cui viviamo e sperimentiamo che, se il 2020 è stato un anno difficile, doloroso, ambiguo, impegnativo, tuttavia, ha avuto anche molte occasioni per mostrare il valore della fraternità, della preoccupazione per gli altri e della solidarietà di fronte ai drammi e alle tragedie che si sono verificati intorno a noi. Una congiunzione di kronos e kairos che ha richiesto rinunce e apertura. Una celebrazione che deve segnare la speranza e l'accettazione di un 2021 che desideriamo con maggiore chiarezza.

Che l'abbondanza dell'amore di Dio accompagni ogni membro dell'équipe; che il mistero del Bambino del presepe ci riempia della tenerezza necessaria per il servizio di coloro che soffrono, e che il nuovo anno apra a tutti orizzonti di fratellanza e di amicizia sociale. Questo è il mio semplice e caloroso desiderio.


VIVERE LA NOSTRA FEDE CON LA CHIESA

Papa Francesco invita a cercare il significato dei segni del Natale

“Non c’è pandemia, non c’è crisi che possa spegnere questa luce.
lasciamola entrare nel nostro cuore"

(ANGELUS, Piazza San Pietro, 6 dicembre 2020)

LETTERA APOSTOLICA PATRIS CORDE

Con la Lettera apostolica “Patris Corde – Con cuore di Padre”, Francesco ricorda il 150.mo anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale Patrono della Chiesa universale. Per l’occasione, all’8 dicembre 2021 si terrà uno speciale “Anno di San Giuseppe”. Trascriviamo qui di seguito un breve estratto di questa Lettera.

(...) Dopo Maria, Madre di Dio, nessun Santo occupa tanto spazio nel Magistero pontificio quanto Giuseppe, suo sposo.

Pertanto, al compiersi di 150 anni dalla sua dichiarazione quale Patrono della Chiesa Cattolica fatta dal Beato Pio IX, l’8 dicembre 1870, vorrei – come dice Gesù – che “la bocca esprimesse ciò che nel cuore sovrabbonda” (cfr Mt 12,34), per condividere con voi alcune riflessioni personali su questa straordinaria figura, tanto vicina alla condizione umana di ciascuno di noi.

Tale desiderio è cresciuto durante questi mesi di pandemia, in cui possiamo sperimentare, in mezzo alla crisi che ci sta colpendo, che «le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo. […] Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti».

Tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in “seconda linea” hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza. A tutti loro va una parola di riconoscimento e di gratitudine.

1. Padre amato

La grandezza di San Giuseppe consiste nel fatto che egli fu lo sposo di Maria e il padre di Gesù. In quanto tale, «si pose al servizio dell’intero disegno salvifico», come afferma San Giovanni Crisostomo.

2. Padre nella tenerezza

Giuseppe vide crescere Gesù giorno dopo giorno «in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini» (Lc 2,52). Come il Signore fece con Israele, così egli “gli ha insegnato a camminare, tenendolo per mano: era per lui come il padre che solleva un bimbo alla sua guancia, si chinava su di lui per dargli da mangiare” (cfr Os 11,3-4).

3. Padre nell’obbedienza

Analogamente a ciò che Dio ha fatto con Maria, quando le ha manifestato il suo piano di salvezza, così anche a Giuseppe ha rivelato i suoi disegni; e lo ha fatto tramite i sogni, che nella Bibbia, come presso tutti i popoli antichi, venivano considerati come uno dei mezzi con i quali Dio manifesta la sua volontà.

4. Padre nell’accoglienza

Giuseppe accoglie Maria senza mettere condizioni preventive. Si fida delle parole dell’Angelo. «La nobiltà del suo cuore gli fa subordinare alla carità quanto ha imparato per legge; e oggi, in questo mondo nel quale la violenza psicologica, verbale e fisica sulla donna è evidente, Giuseppe si presenta come figura di uomo rispettoso, delicato che, pur non possedendo tutte le informazioni, si decide per la reputazione, la dignità e la vita di Maria. E nel suo dubbio su come agire nel modo migliore, Dio lo ha aiutato a scegliere illuminando il suo giudizio».

5. Padre dal coraggio creativo

Se la prima tappa di ogni vera guarigione interiore è accogliere la propria storia, ossia fare spazio dentro noi stessi anche a ciò che non abbiamo scelto nella nostra vita, serve però aggiungere un’altra caratteristica importante: il coraggio creativo. Esso emerge soprattutto quando si incontrano difficoltà. Infatti, davanti a una difficoltà ci si può fermare e abbandonare il campo, oppure ingegnarsi in qualche modo. Sono a volte proprio le difficoltà che tirano fuori da ciascuno di noi risorse che nemmeno pensavamo di avere.

6. Padre lavoratore

Un aspetto che caratterizza San Giuseppe e che è stato posto in evidenza sin dai tempi della prima Enciclica sociale, la Rerum novarum di Leone XIII, è il suo rapporto con il lavoro. San Giuseppe era un carpentiere che ha lavorato onestamente per garantire il sostentamento della sua famiglia. Da lui Gesù ha imparato il valore, la dignità e la gioia di ciò che significa mangiare il pane frutto del proprio lavoro.

7. Padre nell’ombra

Lo scrittore polacco Jan Dobraczyński, nel suo libro L’ombra del Padre, ha narrato in forma di romanzo la vita di San Giuseppe. Con la suggestiva immagine dell’ombra definisce la figura di Giuseppe, che nei confronti di Gesù è l’ombra sulla terra del Padre Celeste: lo custodisce, lo protegge, non si stacca mai da Lui per seguire i suoi passi. Pensiamo a ciò che Mosè ricorda a Israele: «Nel deserto […] hai visto come il Signore, tuo Dio, ti ha portato, come un uomo porta il proprio figlio, per tutto il cammino» (Dt 1,31). Così Giuseppe ha esercitato la paternità per tutta la sua vita.

«Alzati, prendi con te il bambino e sua madre» (Mt 2,13), dice Dio a San Giuseppe.

Non resta che implorare da San Giuseppe la grazia delle grazie: la nostra conversione.

A lui rivolgiamo la nostra preghiera:

Salve, custode del Redentore,

e sposo della Vergine Maria.

A te Dio affidò il suo Figlio;

in te Maria ripose la sua fiducia;

con te Cristo diventò uomo.

O Beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi,

e guidaci nel cammino della vita.

Ottienici grazia, misericordia e coraggio,

e difendici da ogni male. Amen.

(Roma, presso San Giovanni in Laterano, 8 dicembre, Solennità dell’Immacolata Concezione della B.V. Maria, dell’anno 2020).






Équipes Notre Dame Giovani: 44 anni di un viaggio nella Comunione


Le ENDG - Equipes Notre Dame Giovani sono nate nel 1976. Nascono da un forte desiderio dei figli delle coppie delle Equipes Notre Dame al Raduno Internazionale di quell'anno.

In un mondo che ancora non conosceva i cellulari e la posta elettronica, possiamo immaginare Christine d'Amonville, la figlia della coppia d’Ammonville, impegnata ad organizzare un incontro parallelo a quello delle END, un incontro diverso, un incontro per i giovani, per i figli di quelle stesse coppie.

Christine ha inviato lettere di invito in tutto il mondo, per invitare il mondo intero a Roma a settembre. Centinaia di giovani hanno risposto al suo invito.

Così ci sentiamo veramente figli delle END. In fondo, con questa immagine di genitori e figli vogliamo ricordare che siamo una cosa sola, ed è quindi nostro grande desiderio che ci sia una maggiore comunione tra i due Movimenti, che hanno la stessa radice.

Siamo figli sempre alla ricerca della testimonianza dei genitori. E abbiamo ricevuto così tanto!

In questi 44 anni migliaia ( addirittura!) di coppie delle END hanno aperto le porte delle loro case per accogliere i giovani. Hanno aperto il loro cuore e le loro famiglie per l'arrivo in casa di tanti giovani ogni mese, per condividere un pasto insieme, ma soprattutto per condividere un tempo di incontro e di amicizia fondato su Gesù, portato in braccio da Sua Madre.

Inoltre, ci sono così tanti che ci aiutano, come le coppie che collaborano con le segreterie di settore, nazionali e internazionali. Coppie che ci ricordano che il nostro movimento giovanile, fatto da e per i giovani, conta sul loro aiuto e sulla loro esperienza per portare più giovani a Cristo.

E' molto bello aprire il calendario e vedere che ho programmato la riunione d'equipe (che sia di persona o con zoom in questi giorni più impegnativi). È una grande grazia poter condividere la mia vita con un gruppo di amici che mi aiutano a crescere e ad avvicinarmi a Gesù!

I giovani hanno bisogno di un luogo di preghiera e di condivisione che ci aiuti nella nostra vita quotidiana. Le END sono un Movimento Giovanile Cattolico che risponde ai desideri e alle preoccupazioni di tanti giovani in tutto il mondo.

CHI E QUANTI SIAMO:

Attualmente, siamo quasi 6000 membri di equipe in tutto il mondo. Ma ne sono passati davvero tanti di qui. Tanti che sono cresciuti e hanno scelto la loro vocazione.

Molti di loro oggi sono sposati, alcuni sono sacerdoti, altri sono ancora seminaristi, altri sono consacrati, e tra i nuovi giovani membri di equipe ce ne sono tantissimi i cui genitori sono stati anch'essi membri delle ENDG. E tanti di loro ora fanno parte delle END.

È molto bello pensare che tutti hanno detto un Sì alla Madonna, un Fiat trasformante in cui hanno consacrato la propria vita a Lei.

Questo cammino che stiamo seguendo continua ad essere percorso insieme, come nel 1976. Padri e Figli, END ed ENDG in un cammino di comunione. Chiediamo a Dio di aiutarci sempre a mantenere l'amicizia che abbiamo e con gioia rendiamo grazie per i tanti beni ricevuti l'uno dall'altro.

COMPOSIZIONE DELL' ÉQUIPE INTERNAZIONALE DI ANIMAZIONE:

L'Equipe di Animazione Internazionale (EAI) è composta dal Consigliere Spirituale (Padre Valter Malaquias), dalla Coppia Assistente (Pedro e Patrícia Madeira Rodrigues), dai responsabili internazionali e nazionali di tutti i paesi dove le ENDG sono presenti.

Man mano che i paesi in espansione crescono, prendono posto in questo team di animazione internazionale.

PAESI DOVE CI SONO ENDG:

Portogallo, Spagna, USA, Brasile, Paraguay, Costa Rica, Libano, Siria, Canada, Angola e Mozambico.

Paesi con poche equipe o che stanno iniziando l'espansione: Italia, Regno Unito, Svezia, Sud Africa, Togo, Mauritius, Capo Verde, Colombia, Perù, Repubblica Dominicana.

La EAI si riunisce di persona una volta all'anno e, ogni volta che è necessario, in maniera virtuale.

SEGRETARIATO INTERNAZIONALE:

Il Segretariato Internazionale è l'organo esecutivo della EAI.

Normalmente resta in carica per due anni (e comunque fino a un massimo di quattro) in un determinato paese.

Attualmente il segretariato internazionale si trova in Portogallo, fino al 2022. I membri del segretariato sono di questo Paese.

I membri della segreteria internazionale sono visibili sul sito web: https://www.ytolinternational.com/knowus

E-mail per i contatti: responsible@ytolinternational.com

COME SI SVOLGONO LE RIUNIONI DI EQUIPE:

Le riunioni di equipe hanno la seguente struttura: Pasto, Preghiera, Condivisione, Tema di studio e Punto concreti di Impegno.

Gli incontri si svolgono a casa della coppia di assistenti, dove si prepara il pasto e poi si passa al momento della condivisione, della preghiera e del tema. Alla fine si definisce un punto concreto di impegno, un atteggiamento da migliorare nel corso del mese che tutta la squadra cerca di realizzare insieme (per esempio: recitare il rosario in equipe).

Ogni Paese ha il suo libretto dei temi, che spesso si ispira ai messaggi del Papa ai giovani.

Attualmente abbiamo realizzato un nuovo quaderno per i pilotaggi destinato a tutti i Paesi e lanciato un tema per l'anno affinché in alcune delle attività che si svolgono si tenga conto dell'unità del Movimento. Quest'anno 2020-2021 riguarda la Laudato Si e il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG).

ALTRE ATTIVITÀ:

Oltre agli incontri mensili, il Movimento delle ENDG organizza incontri nazionali, incontri di settore, incontri internazionali, pellegrinaggi, iniziative sociali, presenza alla GMG, serate di preghiera, ritiri, incontri di formazione, ecc.

I Paesi hanno anche un segretariato nazionale e segreterie di settore. E tutto è fatto dai giovani, per i giovani e con i giovani.

COPPIE ASSISTENTI:

Le coppie che vengono chiamate ad assistere le Equipes ENDG provengono dalle Equipes Notre Dame. Sono individuate dalle coppie che assistono le segreterie, che sono a loro volta coppie delle END.

Foto della riunione dell' Equipe Internazionale di Animazione (Luglio 2020).

Fotografia della riunione del Segretariato



TESTIMONIANZE

SR OCEANIA - Chris e John Dighton


Coppia Responsabile per Oceania - Chris e John Dighton – Australia

Consigliere Spirituale Oceania – Fr. Gary Walker - Australia

La Super Regione Oceania comprende cinque Regioni in Australia, Settori isolati nelle Filippine e in Nuova Zelanda, e un'espansione a Timor Est.

118 Equipe - 506 Coppie - 72 Consiglieri Spirituali - 54 Vedove/i

L’Equipe Oceania include le Coppie Regionali delle cinque Regioni Australiane.

- Genevieve e Tim Power

- Cath e Bob Dixon

- Petra Ball e Terry McDevitt

- Meuris e Claude Gonsalves

- Jane e Phil Bretherton

- Helen e David Gill (Tesorieri)

Coppie di Collegamento esterne, collegate ad Equipe Oceania, collegano con le coppie dei settori isolati:

- Filippine – Coppie di settore Genna e Butch Redulla e Cherrilyn ed Emil Pugosa. Coppia di collegamento Sue e Adrian Fordham.

- Nuova Zelanda – Coppia di settore Raewyn e John Jackman. Coppia di collegamento Penny e Peter Cahalan.

- Timor Est – Coppia di collegamento Sue e Bren Millsom.

Come sono arrivate le equipe nelle nostre Regioni

La prima equipe in Australia si è sviluppata dalla corrispondenza tra coppie sparse in tutto il mondo, in particolare con Stephanie e Max Charlesworth. Al loro ritorno a Melbourne dal Belgio, questa coppia formò un gruppo non affiliato; nel 1960 Judy e Greg Armstrong tornarono in Australia dopo aver fatto parte della prima equipe anglofona di Cheltenham UK. Nell'agosto 1961 iniziò a Melbourne un programma di pilotaggio di tre mesi e ben presto il gruppo di Charlesworth si unì al Movimento delle Equipe come prima equipe australiana.

In Nuova Zelanda il Movimento delle Equipe è stato introdotto nel 1995 per iniziativa dell'inglese Peggy Corrigan. Con l'aiuto del parroco locale, ha avviato e guidato sette equipe che si trovano a Wellington. Nel 2018 si sono formate cinque equipe nella diocesi di Hamilton con il forte sostegno del vescovo, e un'altra ad Auckland. Queste equipe sono state pilotate dall'Australia sia di persona che a distanza tramite Skype/Zoom, per diventare un settore isolato all'interno dell'Oceania sostenuto da una coppia di collegamento australiana.

Nelle Filippine, la prima Equipe è stata costituita sull'isola di Cebu nel 2000. Con la visione e la guida di p. José Burgues, un sacerdote Piarista spagnolo che era stato Consigliere spirituale in Francia, e con il sostegno di una coppia di collegamento in Australia, sei coppie si sono unite, con Leleth e Troy Sorono la prima coppia responsabile. Ora ci sono cinque equipe nel settore isolato di Cebu, sostenute da una coppia di collegamento australiana.

Timor Est - Nel corso di alcuni anni, i membri delle Equipe dell'Oceania sono entrati in contatto con le coppie, le suore e i sacerdoti di Timor Est con l'obiettivo di formare delle Equipe. Sono stati presi contatti formali con i Vescovi. Dopo la visita a Timor della coppia di collegamento australiana nel 2019, l'Equipe Oceania ha fornito informazioni e materiale di pilotaggio tradotto in Tetano ("Tetan", lingua locale). Il piano per il 2020 prevedeva ulteriori visite a Timor per consolidare ulteriormente i collegamenti già stabiliti, ma è stato impedito dal COVID19. Stiamo ancora mantenendo i contatti via internet.

Geografia – L'Oceania si trova nell'emisfero australe nella regione del Pacifico e dell'Asia - vedi mappa qui sotto - Australia, Nuova Zelanda, Filippine e Timor Est.

Le Regioni sono distanti centinaia di chilometri l'una dall'altra su strada e i viaggi verso i settori isolati possono essere fatti solo in aereo, quindi una delle nostre sfide nell'avviare nuove equipe è il costo e il tempo per il viaggio.

Ad esempio, a Darwin, nel nord dell'Australia, è stata recentemente formata una nuova equipe guidata da una coppia del Sud dell'Australia, a 2000 km di distanza.

La nostra risposta al COVID19

La pandemia ha avuto ripercussioni sull'Oceania in molti modi:

· Equipe Oceania non ha potuto riunirsi a causa delle restrizioni in tutta l'Australia nonché in Nuova Zelanda e nelle Filippine, per cui abbiamo tenuto efficaci riunioni di Zoom nel corso dell'anno. Ma ci è mancato stare insieme di persona e non abbiamo potuto visitare nessuna delle Regioni o dei Settori. Tutti gli eventi regionali sono stati cancellati, isolando ulteriormente i membri. Molte equipe si sono incontrate solo attraverso Zoom.

· Poiché ad alcuni membri più anziani mancava familiarità con le tecnologie, le Coppie Regionali si sono assunte il compito di contattare telefonicamente tutte le Coppie Responsabili presenti in tutte le Regioni, cosa che è stata molto apprezzata.

· Equipe Oceania ha anche preparato una speciale newsletter COVID inviata direttamente ad ogni membro dell'Equipe per assicurarsi che i membri possano continuare a sperimentare la loro appartenenza al movimento regionale e internazionale.

· Abbiamo incoraggiato Equipe Oceania a concentrarsi su un Piano Pastorale e Strategico per il periodo dal 2020 al 2021. Le esigenze prioritarie sono state il sostegno alle equipe anziane, il collegamento con le giovani coppie, la comunicazione in generale e il contatto con una più ampia gamma di gruppi culturali, in particolare in Australia.

Progetti di Equipe Oceania per il 2021

Incontrarsi di persona è il nostro obiettivo primario. In caso contrario, continueremo a incontrarci ogni tre mesi attraverso Zoom.

Seguiremo le raccomandazioni che Equipe Oceania ha concordato quest'anno:

- continuare a partecipare alla preparazione del Concilio Plenario australiano del 2021. Le equipe in Oceania hanno presentato documenti nel 2019 e nel 2020 sul matrimonio e la vita familiare nella Chiesa in Australia. I membri delle equipe sono anche membri del gruppo preparatorio del Concilio.

- continuare la preparazione al matrimonio nelle parrocchie

- mantenere i contatti con i nostri Vescovi locali

- concentrare la nostra azione di sensibilizzazione e cercare di visitare settori isolati nel 2021

- nel complesso, mantenere un senso di unità in una regione così vasta in modo che tutte le Equipe si sentano parte integrante del Movimento globale.

La nostra preghiera

Possiamo noi, a cui è stato fatto il dono delle Equipe nelle nostre vite,

trovare modi per condividere questo dono con altre coppie nelle nostre comunità.


SR SRHN - Sofía e Gustavo Hernández

“Non abbiate paura, andiamo avanti”

La pace di nostro Signore Gesù Cristo sia con voi, nell'unità dell'amore del Padre e della presenza dello Spirito Santo, nostra Madre, Santa Maria di Guadalupe, ci accompagna oggi in questo momento della nostra vita.

Siamo Sofía e Gustavo Hernández Rojas, siamo nell'END da 30 anni, 3 figli, siamo Messicani.

Consigliere P. Manuel Rojas.

La Super Regione Hispanoamerica Nord è formata da 6 regioni:

1. Centro America Nord (Guatemala, Honduras, el Salvador);

2. Centro America Sud (Costa Rica, Nicaragua e Panama);

3. Messico Centro Nord (e Cuba);

4. Messico Occidentale;

5. Puerto Rico

6. Repubblica Domenicana.

La SRHN, è nata il 19 luglio 2019 al Collegio Internazionale di Valencia, Spagna. Siamo arrivati a 420 equipe, distribuite in 10 paesi, ogni paese con le sue sfide, con grandi opportunità di espansione, coppie molto impegnate e consiglieri innamorati del movimento.

Nella situazione in cui ci troviamo a vivere, all'inizio ci siamo uniti nella preghiera e nella Santa Eucaristia, con la generosità e la dedizione delle 6 regioni e dei nostri preziosi Sacerdoti Consiglieri Spirituali, dall'Eucaristia abbiamo voluto incoraggiare e unirci come SR.

Abbiamo vissuto il dolore, la perdita dei componenti delle equipe, del lavoro, l'incertezza; ma l'esperienza reale dello sguardo amorevole di Dio, alla luce dell'orientamento che ci è stato dato a Fatima "Non abbiate paura, usciamo" e con l'orientamento specifico 2020 - 2021 Matrimonio, sacramento di Missione. Solo con la sua grazia possiamo continuare la missione all'interno del Movimento, nella Chiesa e nella società.

Siamo chiamati a vivere con passione il nostro essere di Cristo. Siamo chiamati ad essere santi.

“Le END hanno come obiettivo essenziale quello di aiutare le coppie a tendere alla santità. Né più né meno” P. Henry Caffarel.

Attraverso varie piattaforme la vita del Movimento continua, riunioni di equipe, Eucaristie, Rosari, veglie di preghiera, ritiri, incontri di formazione, riunioni si regione; siamo consapevoli della pressante necessità di essere vicini attraverso la tecnologia, che ci permette di essere uniti in modo virtuale. Non annulliamo le attività, le svolgiamo solo in modo diverso.

Come Super Regione in costruzione, motiviamo ad una maggiore chiarezza nel senso dell'Unità e dell'appartenenza alla SR e al Movimento, ad essere custodi della fedeltà al carisma fondante delle END; attraverso la FORMAZIONE dei Regionali, dei Formatori e dei Settori; l'approfondimento nei 4 pilastri del movimento, con obiettivi definiti nella SR sulla base del percorso tracciato dall'Equipe Responsabile Internazionale.

E come dice il nostro fondatore, padre Caffarel: "La crescita in estensione può essere un pericolo se non è accompagnata da una formazione profonda". Ma, in aggiunta, la sua convinzione era che non doveva essere percepita come un successo umano, ma come il frutto dell'azione dello Spirito Santo.

C'è molta creatività nei social network, da parte di alcuni membri delle equipe, è una sfida da superare, per non creare confusione, riteniamo importante essere attenti ed essere custodi dell'unità e della fedeltà delle END, e seguire il cammino che abbiamo come Movimento. Così insistiamo con le coppie regionali perché conoscano e vivano al nostro servizio i 4 pilastri del movimento, spesso dimentichiamo il terzo pilastro, che prevede: La vita del movimento, con le sue funzioni di Animazione spirituale, di collegamento, di formazione e di diffusione. Che ha una struttura e un'organizzazione per crescere nell'amore della coppia, nell'amore di Dio.

Ci interpella il messaggio di padre Caffarel sul fatto che il Movimento deve camminare in "unità perfetta", “perché tutti siano una cosa sola, come tu, Padre, sei in me e io in te. Che anche loro siano una cosa sola” (Gv 17,21): questo è il fondamento dell'internazionalità e dell'unità delle Equipe Notre-Dame ".


SR FLS - Catherine e Christophe Bernard

Coppia Responsabile: Catherine et Christophe BERNARD

Consigliere Spirituale: Père Louis de RAYNAL

L’Equipe Responsabile è composta da 6 coppie e da un consigliere spirituale.

La SR comprende la Francia, compresi i territori d'oltremare, il Lussemburgo e la Svizzera, suddivisi in 4 province, 20 regioni e 143 settori.

Alla SR sono annesse anche 50 equipe francofone isolate sparse in tutto il mondo.

Ci sono 2305 equipe, 9633 coppie, 1841 sacerdoti consulenti spirituali e 67 accompagnatori spirituali.

I nostri 4 pilastri, DNA del nostro movimento

· Vita di equipe e sostegno fraterno per crescere nella fede.

Incoraggiare i membri dell'equipe ad ascoltarsi l'un l'altro e a fornire un aiuto spirituale, umano e fraterno reciproco.

Restituire alla Coppia di Collegamento il posto che gli spetta.

Accompagnare, sostenere e curare i nostri sacerdoti e accompagnatori spirituali.

· La spiritualità coniugale, una visione per le coppie di oggi (la preghiera coniugale, il Dovere di Sedersi (DDS), il cammino di fede in coppia, gli insegnamenti e le intuizioni per vivere il proprio rapporto con un amore sempre più tendente all'amore di Cristo).

Tra gli strumenti che consentono di progredire, abbiamo l'orientamento dell'anno, declinato in 3 modi: il tema, la Lettera delle END, i raduni e gli incontri delle equipe miste.

· Una pedagogia graduale e degli strumenti per il cammino di coppia verso la santità (Punti concreti di impegno, Tema).

· La Casa della Coppia, Massabielle, come luogo privilegiato di accoglienza e formazione spirituale.


Rispondere alla chiamata di Papa Francesco ad essere missionario

Discorso a Roma il 10 settembre 2015

«Vorrei insistere su questo ruolo missionario delle END».

· Il percorso Tandem Couple che riunisce giovani coppie, sposate o meno, per 2 anni con una pedagogia paragonabile a quella dell'END.

· Le equipe Reliance che riuniscono coppie cristiane divorziate che si sono risposate o si sono impegnate in una nuova unione, e che cercano un posto dove vivere in coppia e in equipe il loro cammino di fede.

· Gli Intercessori. Nel 1960, padre Caffarel, vedendo l'espansione delle END nel mondo, ebbe l'intuizione che un rinnovamento della preghiera era necessario perché il movimento END restasse solido e perché la buona novella del matrimonio cristiano fosse proclamata nel mondo.

I "Vigilanti" risposero alla sua chiamata, e nacquero gli Intercessori..

· Le Equipe Notre Dame Giovani. Un'équipe ENDG è composta da 4-8 giovani accompagnati da un consigliere spirituale e da una coppia di accompagnatori.

· Le scuole di preghiera. Incontrare Cristo in profondità nella preghiera.

· Un percorso, attualmente in corso di preparazione, per coppie che vivono insieme da più di 10 anni, qualunque sia il loro stato di vita.

· Kit Missione. Organizzare una serata missionaria in una parrocchia unendo le forze vive delle equipe pastorali e degli altri movimenti presenti.

Essere oggi "Chiesa in movimento"

L'équipe Responsabile ha messo in atto numerose proposte per accompagnare e sostenere tutte le equipe e i membri delle equipe in questo difficile periodo legato alla pandemia e per essere al loro servizio.

Proposte durante il confinamento:

Da metà marzo, Catherine e Christophe Bernard hanno inviato un messaggio a tutti i membri delle equipe per ricordare loro le misure adottate dalle autorità sanitarie e governative: "l'urgente necessità di proteggere i connazionali più vulnerabili".

Hanno invitato i responsabili di equipe e di settore a sospendere tutte le riunioni e ad essere inventivi per rinsaldare il legame spezzato dalla sospensione delle riunioni, soprattutto con gli equipier anziani e isolati.

- Un invito è stato esteso a tutti i membri di equipe a pregare la Madonna di Lourdes per tutti i malati, partecipando alla novena dal 17 al 25 marzo 2020.

- In un messaggio video, nella Domenica della Gioia, Catherine e Christophe Bernard e p. Louis de Raynal hanno dato alcune idee per questa particolare Quaresima che ci è stato dato di vivere senza dimenticare la Speranza e la Luce della Risurrezione.

- A tutti i membri del team è stata inviata una lettera d'informazione: "Confinati nella tenerezza", con proposte concrete:

· "Sulla via della Pasqua, iniziate un processo di pentimento del cuore":

E' stata fatta una proposta per aiutare chi lo desiderava, per prepararsi a questo tempo penitenziale a casa, sotto lo sguardo di Dio e della sua Parola: i sacerdoti consiglieri spirituali delle END si sono messi a disposizione e li hanno ascoltati per telefono.

Non era una confessione, ma un aiuto per vivere un processo di contrizione del cuore.

D'altra parte, questi sacerdoti hanno potuto anche rispondere a domande specifiche di natura spirituale.

Questa proposta è iniziata il Lunedì Santo e si è protratta per tre settimane.

· Alcuni esperti consulenti dell'ascolto hanno fornito assistenza telefonica durante le settimane per fornire un ascolto e un supporto a tutti coloro che lo desideravano.

- La Casa di Massabielle, casa di accoglienza e di spiritualità delle END, è stata messa a disposizione per ospitare il personale infermieristico che è arrivato come rinforzo all'ospedale di Eaubonne. Questo alloggio gratuito è un contributo delle END e della diocesi alla lotta contro la pandemia. Si sentiva fortemente l'atmosfera familiare e la preghiera.

- Il confinamento può aver causato difficoltà di relazione nella coppia, nella famiglia. Durante il confinamento sono state loro proposte domande per uno o più DDS:

· “Quali regole di vita posso darmi?”

· e alcune domande per dopo l'isolamento: "Affinché tutto non torni come prima!" con testi per la riflessione.

- Molte iniziative sono state prese a livello locale: chiamate regolari agli equiper più anziani, messa settimanale in videoconferenza, supporto alle equipe giovani con incontri di Zoom, ecc.

Dalla fine del confinamento

- A giugno è stato organizzato un corso di formazione elettronico per rassicurare e fornire informazioni alle coppie che a partire da settembre 2020 inizieranno ad assumersi una responsabilità all'interno delle END.

- Il Raduno delle coppie responsabili si è tenuto nell'ottobre 2020, in stretta osservanza delle norme di sicurezza. Un evento molto atteso e apprezzato nonostante i comportamenti di protezione sanitaria.

- I responsabili dei settori sono accompagnati nell'organizzazione degli incontri di novembre nei settori. I documenti relativi allo svolgimento delle riunioni e le istruzioni vengono loro inviati.

- Lancio di un progetto per l'avvio di Scuole di preghiera (vedi sopra) nelle parrocchie e nei settori delle END, perché il confinamento ha rivelato una grande angoscia e una grande sete di incontrare Cristo in profondità.

Conclusione:

Tutti questi stimoli hanno permesso a tutti i membri delle equipe di essere accompagnati, guidati e consigliati durante il confinamento.

Alla fine di questo difficile periodo, un gran numero di membri delle equipe ha condiviso con noi la soddisfazione per tutte queste proposte concrete che hanno permesso loro di vivere la loro fede personale, come coppia e come famiglia, nonostante i molti vincoli incontrati.

L'équipe responsabile rimane attenta alle preoccupazioni delle coppie responsabili che desiderano guidare le loro equipe nel rispetto delle istruzioni sanitarie con la preoccupazione delle persone più vulnerabili.

Anche san Paolo dice: "Portate i fardelli gli uni degli altri" (Gal 6,2).

L'aiuto reciproco è il cuore della spiritualità delle END. Ci invita concretamente e spiritualmente a prenderci cura del nostro prossimo, specialmente di coloro che soffrono. Viviamo al ritmo dell'amore di Dio, un amore sempre inventivo!


SR Portugal - Margarita e José Machado

La Super Regione Portogallo

Lo spirito delle END è arrivato in Portogallo nel 1954 e nel 1955, grazie ai contatti stabiliti dalle coppie di Porto e Lisbona con la segreteria delle END di Parigi e con le coppie francesi. Nel 1955, dopo i ritiri guidati da Padre d'Heilly, si è formata l'equipe di Lisbona 1. Nel 1956 è stata creata l'equipe di Porto 1 (la prima ufficialmente vincolata al Movimento), e anche una a Coimbra e un'altra ad Almada. Da allora, il Movimento è sempre stato attivo ed è ora presente praticamente in tutte le diocesi del Portogallo.

La Regione Portogallo è stata creata nel 1964 con Susana e Carlos Sousa Guedes come primi Responsabili Regionali del Portogallo. La Regione Portogallo è nata allora con 100 equipe, distribuite tra i Settori di Lisbona A (22), Lisbona B (21), Porto A (13), Porto B (13), Nord (6), Coimbra (20), e Settore Estero (5). Il Settore Estero era composto da equipe situate in Mozambico (Beira e Lourenço Marques). Dopo il Mozambico, le prime equipe sono state create anche in Angola. Nel 1967 c'erano 2 equipe a Luanda e 12 in Mozambico.

Nel 1972 è stata creata la prima equipe responsabile della Lettera Mensile, un documento che da allora è stato pubblicato regolarmente. La Super-Regione Portogallo è stata creata nel marzo 1974 (con 237 equipe), dopo l'invito inviato dalla coppia d'Amonville alla coppia Sofia e Carlos Grijó ad assumere la responsabilità di questa nuova Super-Regione.

Tuttavia, come conseguenza dei cambiamenti politici in Portogallo, il Movimento ha attraversato un periodo di intorpidimento e di difficoltà durante gli anni Settanta. In questo decennio il numero delle equipe è passato da 233 a 252. Tuttavia, nel 1976 si è tenuto a Fatima il primo Incontro Nazionale, aperto a tutti i membri dell'equipe, con la presenza di 1000 persone, tra coppie, consiglieri spirituali e giovani. Fino ad allora, gli incontri nazionali erano riservati al personale responsabile.

A partire dagli anni Ottanta si è accentuata la crescita del numero delle equipe e dei settori, e si è sempre più riconosciuta l'importanza del Movimento per la Chiesa e per la società. Nel 2004 è stata creata l'Associazione Equipas de Nossa Senhora, riconosciuta dal Coordinamento Nazionale per gli Affari Familiari, dal Ministero della Sicurezza Sociale, la Famiglia e la Infanzia come Associazione di Famiglie con rappresentanza generica.

Nel 2005 si celebra il 50° anniversario della presenza del Movimento in Portogallo. La Super-Regione aveva allora 67 settori organizzati in 11 regioni, per un totale di 893 equipe, di cui 114 provenienti da altre nazioni di lingua portoghese. Nello stesso anno, a seguito di una nuova espansione del Movimento in Angola e Mozambico, avvenuta dopo il 2000, sono state create le Regioni dell'Angola (66 equipe, 45 in pilotaggio) e del Mozambico (43 equipe, 22 in pilotaggio).

Nel 2008 è stata creata la prima equipe a Capo Verde con il sostegno dell'allora padre Ildo Fortes, oggi vescovo della diocesi di Mindelo. Sempre nel 2008, in seguito alla visita di due Consiglieri spirituali, vengono create le prime equipe a S. Tomé e Príncipe. Nel 2009 viene creata la Provincia dell'Angola. Nel frattempo, Capo Verde è diventata Regione nel 2017 e il pre-settore della Guinea-Bissau è stato creato nel marzo 2018, con il contributo determinante dell’equipe Bissau 1.

La Super-Regione Portogallo è oggi strutturata in 5 Province, 22 Regioni, 130 Settori e 9 pre-Settori, per un totale di 1435 equipe (162 in pilotaggio), con la partecipazione di 7785 coppie, 438 vedove, 774 consiglieri spirituali e 80 accompagnatori spirituali.

Fatima è un luogo di riferimento per le END in Portogallo. Dal 1976 vi si tengono incontri nazionali, ai quali partecipano sempre centinaia di membri delle equipe. Nel 1994 e nel 2018 vi si sono tenuti anche incontri internazionali.

Il Movimento in Portogallo ha sempre collaborato all'azione della Chiesa, in particolare per quanto riguarda la Pastorale della Famiglia. Diverse coppie sono coinvolte nelle riunioni dei Centri di preparazione al matrimonio, nelle equipe parrocchiali, nelle conferenze della san Vincenzo e in altre opere della Chiesa.

Nel 2020, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia COVID-19, le equipe non sono state in grado di riunirsi come di consueto e molte attività dei Settori e delle Regioni sono state cancellate. Ma il vero spirito non si affievolisce e lo spirito di servizio e dedizione trasforma le difficoltà in opportunità, come è successo con lo svolgimento a distanza del Convegno nazionale 2020.


COSA FA L'ERI?

Mariola e Elizeu Calsing

EQUIPES SATELLITE

#lontanimavicini:

Cominciamo questa intervista guardando all'anno che sta finendo. Qual è la vostra valutazione del lavoro che svolgete all'ERI? Ci sono state difficoltà maggiori?

Per quanto riguarda il lavoro delle Equipe Satellite, va ricordato che le quattro Equipe (Pilota, Seconda Unione, Giovani Coppie, Ricerca e Riflessione) sono state lanciate nell'ottobre 2019 e, quindi, non sono stati programmati incontri faccia a faccia nel corso del 2020.

Le comunicazioni e le riunioni, che di solito si svolgono per via elettronica, si sono intensificate quest'anno. In teoria, quindi, l'isolamento e la chiusura delle frontiere tra i paesi non avrebbe ostacolato lo sviluppo del lavoro.

Non bisogna però dimenticare che le persone che fanno parte delle Equipe Satellite hanno attraversato le stesse sofferenze che sta attraversando l'intera umanità, senza distinzione di nazionalità. Quindi, naturalmente, c'è stato bisogno di un grande adattamento in base alle varie circostanze personali delle coppie coinvolte nelle varie attività. Ma possiamo dire che, grazie agli sforzi di tutti, il lavoro è andato bene.

Per quanto riguarda la nostra partecipazione al lavoro di routine all'ERI, sempre molto impegnativo, abbiamo anche dovuto adattarci al lavoro solo a distanza. Ci manca la possibilità di abbracciare, di stare insieme fisicamente con i nostri fratelli e sorelle nell'ERI - e questo aumenta con la proroga delle misure restrittive.

Creatività, resilienza e perseveranza sono parole forti per questi diversi tempi. È così che lavoriamo, reinventandoci continuamente. Questo è molto positivo perché è sempre il momento di imparare cose nuove, di fare diversamente quello che abbiamo fatto fino ad ora.

Com'è stato per voi, per la prima volta, partecipare a un incontro virtuale invece che a un Collegio Internazionale? Evidenziare alcuni punti positivi e alcuni negativi, se presenti.

Abbiamo lavorato molto intensamente per questo Incontro Virtuale Straordinario nella sua pianificazione e preparazione. Durante l'incontro, il nostro lavoro è stato di follow-up e di retroguardia.

Abbiamo provato un immenso dolore per la cancellazione del Collegio Internazionale, perché ancora una volta non abbiamo potuto essere vicini alle coppie SR e RR. Tuttavia, l'impegno di tutti per il successo dell'incontro virtuale è stato il punto più alto, perché tutto è andato molto bene. In effetti, le valutazioni lo dimostrano bene. Per noi non c'è stato esattamente nessun punto negativo; ma, è importante dire che ci è mancato molto l'abbraccio personale e i contatti personali.

Per il prossimo anno, quali sono le prospettive per il vostro lavoro all'interno dell'ERI? Ci sono preoccupazioni, punti specifici o aspettative che vorreste condividere? Spiegatevi un po'.

Per il prossimo anno c'è l'aspettativa, per quanto riguarda le Equipe Satellite, di poter realizzare incontri di persona, perché alcuni progetti in corso possono svilupparsi meglio con il lavoro di due o tre giorni che coinvolgono tutte le coppie.

Se questo non è possibile, dovremo certamente continuare nel mondo virtuale, il che potrebbe danneggiare un po' i risultati da raggiungere. Ma, siamo tutti molto ottimisti e crediamo che gli incontri in presenza potrebbero avvenire, anche se è nel secondo semestre.

Per quanto riguarda il nostro lavoro come membri dell'ERI, stiamo già lavorando per il prossimo Collegio Internazionale nel luglio 2021, e siamo fiduciosi che prima di allora potremo tenere un incontro di persona dell'ERI, magari a marzo.

Quale messaggio vorreste lasciare ai membri del Collegio Internazionale e ai membri delle equipe in generale?

Il nostro messaggio, al termine di un anno così insolito, è innanzitutto di ringraziare Dio per tutto ciò che è accaduto e che ci ha dato, anche negli eventi più tristi - che sono stati tanti in tanti luoghi del mondo - non solo per approfondire la nostra conversione quotidiana, ma anche per rafforzare la nostra fede, rendendoci così più speranzosi, più consapevoli, più docili ai disegni del Padre celeste.

E in secondo luogo, un messaggio di gioia per la prossima celebrazione del Natale. Con il cuore pieno di affetto, auguriamo a tutta la famiglia dell'équipe, dai quattro angoli del mondo, un Natale di speranza, ecco, ci viene dato il Dio Bambino, che i pastori proclamano come il salvatore del mondo. Gloria in Excelsis Deo!


Paola e Giovanni Cecchini Manara

SEGRETARIATO INTERNAZIONALE

#lontanimavicini:

Cominciamo questa intervista guardando all'anno che sta finendo. Qual è la vostra valutazione del lavoro che svolgete all'ERI? Ci sono state difficoltà maggiori?

Il nostro lavoro per il movimento è variegato e si muove su vari livelli. In tempi normali il nostro servizio prevede tra altre cose una frequente presenza presso la segreteria di Parigi, per poter svolgere alcuni compiti di tipo amministrativo e pratico. Purtroppo, nel corso del 2020 siamo riusciti ad andare in sede solo tre volte, due all’inizio dell’anno, appena prima del confinamento, e poi a luglio appena è stato possibile viaggiare. Abbiamo anche fatto in tempo a incontrare le equipe di Roma con le quali stavamo collaborando per organizzare l’Incontro Internazionale dei Regionali 2021.

Nonostante le difficoltà di viaggio, abbiamo lavorato a distanza con continuità sia con la segretaria sia con le banche. Negli ultimi tempi abbiamo fatto un lavoro molto intenso per gestire la documentazione del Collegio Straordinario e l’uscita del Bollettino #lontanimavicini, e ci siamo anche messi in contatto con le coppie delle SR per portare avanti la messa in pratica del Protocollo delle Traduzioni.

Com'è stato per voi, per la prima volta, partecipare a un incontro virtuale invece che a un Collegio Internazionale? Evidenziare alcuni punti positivi e alcuni negativi, se presenti.

È stata una sfida straordinaria, che ha comportato un modo nuovo di mettersi in relazione e tanta creatività. Secondo noi è stata una esperienza positiva, nonostante ci sia mancata la relazione diretta con le persone, che è sicuramente il lato più negativo. La preghiera ha aiutato molto a sentirci tutti connessi. Inoltre, questa esperienza ci ha insegnato molto rispetto alle opportunità dei mezzi di comunicazione e ai miglioramenti possibili per il prossimo Collegio, che speriamo si terrà in presenza.

Per il prossimo anno, quali sono le prospettive per il vostro lavoro all'interno dell'ERI? Ci sono preoccupazioni, punti specifici o aspettative che vorreste condividere? Spiegatevi un po'.

Noi continueremo a essere di supporto al movimento in tutti i suoi aspetti pratici, in particolare condividendo con Edgardo e Clarita Bernal i rapporti con la segreteria, la cura degli aspetti pratici e finanziari che ci interpellano, la cura nelle richieste delle coppie delle SR, l’attenzione nelle buone comunicazioni.

Noi speriamo sinceramente di poter presto andare a Parigi, dove alcune cose importanti ci aspettano per poter essere prese in mano e risolte definitivamente.

Ci manca moltissimo l’incontro con le coppie di ERI. I giorni che si passano insieme sono intensi per la preghiera e per la condivisione e sono preziosi per poter lavorare al meglio al nostro servizio. Vedersi su uno schermo, oltre che complesso in quanto abbiamo fusi orari davvero distanti, non è sufficiente a creare quella complicità, quella unità di intenti e di sentimenti che fanno da importante supporto per il servizio di ERI.

Quale messaggio vorreste lasciare ai membri del Collegio Internazionale e ai membri delle equipe in generale?

Di avere fiducia, di vivere con la gioia, quella del Vangelo, nel cuore questi giorni così difficili e amari. Come coppie con una responsabilità nel nostro movimento abbiamo un importante ruolo: essere da stimolo positivo per le coppie che ci sono state affidate e come coppie dell’END seminare speranza nel nostro mondo.


Faye e Kevin Noonan

ZONA EURASIA

#lontanimavicni:

Cominciamo questa intervista guardando all'anno che sta finendo. Qual è la vostra valutazione del lavoro che svolgete all'ERI? Ci sono state difficoltà maggiori?

Il COVID-19 ha avuto un profondo impatto sul nostro ruolo ERI nel 2020. Quest'anno la maggior parte delle riunioni e degli eventi si sono spostati online e il nostro approccio alle relazioni internazionali ha dovuto essere completamente rivisitato. In passato avremmo avuto un programma di visite nei paesi della Zona Eurasia, ma questo è stato impossibile nel 2020.

Il cambiamento è un potente stimolo all'innovazione. Quest'anno, strumenti online come Zoom, ci hanno fornito un modo semplice per invitare a casa nostra i membri del END di tutto il mondo. Siamo stati in grado di partecipare agli eventi e di incontrare persone in un modo che non avremmo mai potuto immaginare. Siamo stati ispirati dai molti modi in cui i membri dell’equipe hanno abbracciato il cambiamento.

Ad esempio, in Ghana, WhatsApp è usato per insegnare il messaggio del Vangelo e creare una comunità online delle Squadre; l'Irlanda ha creato una Masterclass internazionale online sul matrimonio; l'India si è trasferita in un ritiro online usando Youtube e ha avuto più partecipanti. L’equipe dei responsabili di zona si riunisce ora ogni sei settimane per la pianificazione, la formazione e la discussione. In passato questi membri si incontravano solo alle riunioni annuali del Collegio.

Quest'anno è stata una lezione per tutti noi sul potere della fede e della speranza, e sull'amore che le persone dimostrano agli altri in tempi di avversità.

Com'è stato per voi, per la prima volta, partecipare a un incontro virtuale invece che a un Collegio Internazionale? Evidenziare alcuni punti positivi e alcuni negativi, se presenti.

L'incontro virtuale ha presentato alcune grandi sfide per noi due. Prima dell'incontro, entrambi i genitori di Kevin hanno trascorso del tempo in ospedale. Faye ha viaggiato rapidamente per stare con loro, ma prima che Kevin potesse raggiungerla, il governo ha chiuso inaspettatamente il confine di stato. Questo significava che dovevamo pianificare e partecipare a gran parte dell'incontro separati da 1200 km.

Nonostante le sfide di un incontro virtuale, tutti si sono riuniti ben preparati e con un atteggiamento positivo, rafforzando l'unità e lo spirito di END.

La nostra equipe di Zona aveva già iniziato a tenere regolari incontri online prima di COVID, quindi la situazione gli era molto familiare. Questo ci ha permesso di iniziare discussioni più approfondite fin dal primo giorno.

Due delle coppie SR/RR completeranno il loro ruolo quest'anno, ed è stato un peccato non poterli ringraziare di persona per il loro servizio.

Per il prossimo anno, quali sono le prospettive per il vostro lavoro all'interno dell'ERI? Ci sono preoccupazioni, punti specifici o aspettative che vorreste condividere? Spiegatevi un po'.

Il prossimo anno sarà un anno di transizione, quando il mondo comincerà a riaprire il post-COVID. Sarà un periodo di incertezza, poiché alcuni paesi usciranno dal virus più rapidamente di altri. Ci aspettiamo di lavorare su una combinazione di iniziative virtuali e post-COVID per tutto il 2021.

All'inizio del 2021, prevediamo di ospitare un incontro virtuale di tutte le coppie regionali della zona dell'Eurasia. L'obiettivo sarà quello di costruire una rete di Coppie Regionali, in modo che possano incontrarsi tra loro e diventare a proprio agio nel condividere le idee. Per quando le Coppie Regionali si incontreranno nel 2022, speriamo che avranno già una relazione stretta e produttiva.

Quale messaggio vorreste lasciare ai membri del Collegio Internazionale e ai membri delle equipe in generale?

Il documento "Vocazione e missione" (2018) inizia con le parole: "I cambiamenti che stanno avvenendo nel nostro mondo oggi rafforzano l'urgenza di discernere e di affrontare i segni dei tempi con speranza e audacia".

Questo messaggio è ancora più attuale oggi, durante la pandemia. Abbiamo visto come tutti i membri del END, dall'ERI fino alle equipe di base, devono essere aperti alla sfida di discernere, ripensare e adattarsi a un mondo che cambia.

Se da un lato il virus ha causato molta tristezza e preoccupazione in così tanti Paesi, dall'altro ha anche avvicinato molto i membri delle Equipe in tutto il mondo, attraverso la preghiera, la solidarietà e l'aiuto reciproco. La tecnologia ci ha collegati in modi che non avremmo mai potuto immaginare.

Nel prossimo anno non dobbiamo dimenticare ciò che è già stato realizzato e le opportunità che ci attendono nel 2021. Mentre portiamo la tristezza di COVID nei nostri cuori, dobbiamo guardare al futuro con speranza e audacia.


Marcia e Paulo Faria

ZONA AMERICA

#lontanimavicini:

Cominciamo questa intervista guardando all'anno che finisce. Qual è la vostra valutazione del lavoro che svolgete all'ERI? Ci sono state difficoltà particolari?

L'anno che si conclude per noi in particolare è stato un anno di apprendimento e di gioia.

Al College di Varsavia avremmo completato il nostro primo anno come Coppia di collegamento della zona America. Una missione che per noi rappresenta molto, perché la consideriamo più di una funzione nel Movimento, ma uno sguardo amorevole e di speranza da parte di Dio che, confidando in noi, ci chiama ancora una volta al servizio.

Il servizio ci ha avvicinato a molti fratelli di equipe e alle loro realtà che, pur avendo sfumature diverse, sono in sostanza molto simili.

Quando eravamo ormai più inseriti nel ruolo, la pandemia ci ha sorpreso e ci ha portato a esplorare modi diversi mai immaginati al servizio dell'animazione delle SR e delle RR che ci sono state affidate. Questa è stata la difficoltà maggiore perché, con coppie responsabili e consiglieri SR/RR, i problemi scorrono in un ambiente di grande dedizione e responsabilità.

Per voi, com'è stato, per la prima volta, partecipare a un incontro virtuale al posto di un Collegio Internazionale? Evidenziate alcuni punti positivi e alcuni negativi, se presenti.

Papa Francesco ha detto che "...il cristiano si distacca da tutto e trova tutto nella logica del Vangelo, la logica dell'amore e del servizio". Proprio questo è ciò che ci ha sostenuto quando, impedito l'incontro personale e fraterno e la condivisione di esperienze così diverse che un Collegio Internazionale permette, l'ERI è stata portata a sganciarsi dall'"abituale" e a cercare il modo migliore per conservare e valorizzare l'essenziale.

L'amore di Dio e del Movimento ha portato tutti ad un impegno che, di fronte alla realtà presente, ci permette di essere il più possibile vicini e di trasmettere gli orientamenti necessari per la vita del Movimento.

Una poetessa brasiliana, Cora Coralina, ha scritto una poesia che dice di fare delle nostre case una festa, con la musica... un tempio, con la preghiera e la meditazione... una scuola, dove impariamo e insegniamo... per fare, alla fine, delle nostre case un luogo creativo d'amore. Questo è quello che è successo; tutti noi che abbiamo partecipato abbiamo fatto delle nostre case un ambiente per il College con la musica, l'apprendimento, la preghiera e la meditazione, dove ogni casa si è trasformata in un luogo creativo d'amore.

Quali sono le prospettive per il prossimo anno per il vostro lavoro all'ERI? Ci sono preoccupazioni, punti specifici o aspettative che vorreste condividere? Spiegate un po'.

La Zona America è una zona molto attiva e vivace. Grazie a queste caratteristiche e alla dedizione dei suoi CRSR/RR e dei suoi Consiglieri, il Movimento è in costante crescita. Questa crescita deve essere sempre solida e ben strutturata.

Stiamo concludendo il primo anno di una nuova configurazione in cui l'Hispanoamerica si è moltiplicata in tre SR: SRH-Nord, SR-Colombia e SRH-Sud in un processo che è andato avanti senza troppe difficoltà da cui ci aspettiamo buoni frutti non solo per il Movimento, ma soprattutto per le coppie che ne fanno parte.

La SR Stati Uniti ha appena sostituito la sua CRSR che, insieme al suo consigliere spirituale, figlio di componenti dell' equipe, e che ci riempie di ottimismo per il suo entusiasmo e la sua motivazione. La SR è ben strutturata con buone opportunità di espansione.

Le SR Colombia e Brasile sono SR molto solide, con strutture e personale esperto che le guida in modo sicuro.

La RR Canada suscita grande gioia nel Movimento per il lavoro che ha svolto nella strutturazione e nella preparazione per diventare SR.

Quale messaggio vorreste lasciare ai membri del Collegio Internazionale e ai membri dell' equipe in generale?

Sappiamo che continueremo ad affrontare tempi difficili che ci impediranno di avere molti incontri personali, ma come dice il cardinale D. Tolentino, "non possiamo abbandonarci alla pandemia, ma dobbiamo farla diventare terra di missione".

Questa è la nostra sfida, rendere ciò che abbiamo qui e ora terreno fertile e vitale per realizzare, con gioia ed entusiasmo, ciò che Dio e il Movimento ci chiedono e si aspettano da noi.


Thérèse e Antoine Leclerc

ZONA CENTRO EUROPA

#lontanimavicini

Cominciamo questa intervista guardando all'anno che sta finendo. Qual è la vostra valutazione del lavoro che svolgete all'ERI? Ci sono state difficoltà maggiori?

La pandemia che si è verificata improvvisamente ha cambiato profondamente il nostro modo di lavorare. L'ultima riunione dell'ERI si è tenuta nell'ottobre 2019. Da oltre un anno i nostri contatti avvengono solo via e-mail e video.

Anche gli incontri delle Regioni e delle Super-Regioni della nostra zona sono stati resi più difficili; fortunatamente abbiamo potuto visitare le Equipe alle Mauritius nel gennaio 2020, poco prima dell'arrivo della pandemia, e in agosto abbiamo potuto incontrare il collegio della Super-Regione polacca e mitteleuropea durante una pausa della pandemia. Ma altri viaggi previsti in Germania, Francia e Belgio hanno dovuto essere cancellati o sostituiti da un video.

Queste forti e improvvise costrizioni sono state l'occasione per prendere sempre più coscienza di diversi aspetti della vita cristiana e dell'animazione delle équipe:

- Siamo esseri incarnati, con un corpo e non solo uno Spirito o un'anima; Dio stesso si è fatto uomo. Il corpo è un po' dimenticato nei momenti di reclusione, quando gioca un grande ruolo nelle relazioni. Ci manca il linguaggio non verbale, i gesti d'affetto, l'amicizia, gli abbracci, che danno calore e sale alle relazioni.

- L'amore e la potenza di Dio è molto più grande di quanto possiamo immaginare, e questo ci dà la capacità di affrontare molte situazioni con creatività e immaginazione.

- L'animazione di una zona, di una super-regione o di una regione non consiste nel fare o nel dispiegare ciò che è stato pianificato, ma nel permettere ai membri dell'équipe che ci sono stati affidati di essere sempre meglio nutriti dalla grazia data dal sacramento del matrimonio; questo è possibile solo se si comincia ad ascoltarli, tenendo conto di ciò che stanno vivendo; questo è particolarmente vero nelle situazioni di crisi.

- La preghiera è di vitale importanza.

Com'è stato per voi, per la prima volta, partecipare a un incontro virtuale invece che a un Collegio Internazionale? Evidenziare alcuni punti positivi e alcuni negativi, se presenti.

Essere dalla parte degli organizzatori, all'inizio è stato una fonte di preoccupazione: abbiamo pensato a tutto? La formula scelta è adatta?

Al momento della partecipazione stessa ci siamo tranquillizzati perché sembrava andare bene.

Siamo stati toccati dalla gioia di ritrovarci in famiglia, che si è espressa anche in attraverso il video. Siamo stati molto contenti che sia stato un grande successo.

Abbiamo trovato più difficile convivere con la mancanza di interattività negli scambi. Ci mancava la possibilità di discutere e di esprimere opinioni diverse. Il fatto di essere in video rallenta gli scambi. Il blog era piuttosto povero.

Per il prossimo anno, quali sono le prospettive del suo lavoro all'interno dell'ERI? Ci sono preoccupazioni, punti specifici o aspettative che vorreste condividere? Spiegate un po'.

Forse la cosa più difficile è la mancanza di prospettive chiare sugli aspetti concreti dell'animazione e della riflessione: quando potremo incontrarci di persona, quando potremo programmare le visite nei paesi della nostra zona?

Abbiamo deciso di tenere una riunione di zona con videoconferenza ogni trimestre. Saremo inoltre particolarmente attenti a rimanere in contatto il più spesso possibile con le 8 coppie responsabili (Settore, Regioni e super-regioni della nostra zona).

Quale messaggio vorreste lasciare ai membri del Collegio Internazionale e ai membri delle equipe in generale?

Al momento di ogni crisi, ci sono tensioni che sorgono tra individui, gruppi e Paesi; c'è anche una grande solidarietà che si esprime.

Speriamo che le Equipe traggano la loro forza dalla preghiera e dalla misericordia infinita di Dio. Che tutti noi possiamo essere attenti ai più deboli, a coloro che soffrono maggiormente di questa situazione, e possiamo essere testimoni viventi della fraternità tra tutti.


Bernadette e Sylvestre Minlekibe

ZONA EURAFRICA

#lontanimavicini

Cominciamo questa intervista guardando all'anno che sta finendo. Qual è la vostra valutazione del lavoro che svolgete all'ERI? Ci sono state difficoltà maggiori?

Lavoriamo in équipe e in collegialità con le altre coppie dell'ERI, con la specifica responsabilità di essere attenti e al servizio delle SR della zona dell'Eurafrica.

Il 2020 è stato un anno straordinario in cui abbiamo sperimentato una nuova forma di lavoro all'interno dell'ERI e con le super regioni.

Gli incontri di persona sia per l'ERI che per il Collegio Internazionale non sono stati possibili e sono stati sostituiti da incontri virtuali.

Questi incontri virtuali sono stati generalmente ben fatti e abbiamo cercato di sfruttare al meglio le possibilità offerte dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Questo però non ci impedisce di essere frustrati, di sentire che non comprendiamo appieno la realtà delle situazioni.

È chiaro che incontrandoci fisicamente, condividiamo meglio la situazione delle squadre che vogliamo servire, attraverso una comunicazione più semplice e chiara.

Il lavoro svolto per noi nel 2020 è globalmente positivo, in attesa delle migliori condizioni sanitarie possibili per soddisfare, scambiare e migliorare ciò che si sta facendo.

Siamo lieti che, nonostante le condizioni sanitarie sfavorevoli, le sessioni di formazione virtuale, i ritiri virtuali e il tema dell'anno siano stati studiati da molti membri dell’Equipe. Tutti si sono sforzati di mantenere i legami con gli altri.

Com'è stato per voi, per la prima volta, partecipare a un incontro virtuale invece che a un Collegio Internazionale? Evidenziare alcuni punti positivi e alcuni negativi, se presenti.

La Riunione Straordinaria Virtuale ERI/SR del 2020, tenutasi dal 30 agosto al 05 settembre 2020 al posto del Collegio di Varsavia, è stata la nostra prima esperienza.

Questo incontro ci ha permesso di incontrare le coppie SR/RR per le messe di apertura e di chiusura, i pass di servizio, le riunioni di zona e le assemblee generali. Sapevamo che non potevamo sperimentare totalmente in un incontro virtuale il sentimento di unità del movimento e la grande gioia che la preghiera comunitaria ci dà. Così abbiamo cercato di vivere questo collegio virtuale al meglio delle nostre possibilità, con le possibilità che ci sono state offerte.

Le conferenze non erano interattive. Abbiamo dovuto leggerli almeno due volte per cogliere la profondità delle relazioni. Il tempo degli incontri di zona era limitato, ma non potevamo fare di più, a causa dei vincoli di disponibilità di alcune coppie. Il limite di dover fare la traduzione non permetteva traduzioni interattive, ma i nostri consulenti spirituali nella nostra zona ci hanno aiutato.

Nonostante tutti i limiti durante tutta la riunione virtuale la gioia di incontrarsi è stata condivisa.

Per il prossimo anno, quali sono le prospettive per il vostro lavoro all'interno dell'ERI? Ci sono preoccupazioni, punti specifici o aspettative che vorreste condividere? Spiegatevi un po'.

Per questo nuovo anno al servizio dell'ERI, il nostro desiderio è quello di essere sempre una famiglia con tutta l'ERI, di condividere le nostre preoccupazioni familiari, il peso e le gioie del lavoro al servizio delle Equipe.

Per il momento non possiamo prevedere di incontrare membri del Equipe e i responsabili nei paesi della nostra zona. Ma la nostra preghiera accompagna ogni giorno i membri dell'équipe che si prendono cura di noi.

Il nostro desiderio è di vedere i programmi di formazione permanente più applicati nella zona, per rendere i membri dell'équipe più fedeli al loro lavoro.

Il nostro augurio è che nella nostra zona e nel movimento non smettiamo mai di diffondere la buona novella del matrimonio cristiano e che le coppie delle END si rendano disponibili ad accogliere e accompagnare le coppie che il Signore ci manda.

Per le coppie che hanno scelto di diventare membri dell'équipe, non dimentichiamo che la formazione che riceviamo nelle END ci aiuta a progredire sulla via della santità che vogliamo seguire, seguendo Gesù.

Pertanto, dobbiamo sostenere i leader regionali e di settore, formandoli e stimolandoli a garantire questa formazione ogni anno.

Quale messaggio vorreste lasciare ai membri del Collegio Internazionale e ai membri delle equipe in generale?

Cari membri del Collegio Internazionale, cari membri del END, abbiamo vissuto un anno molto difficile nel 2020, segnato dalla pandemia di covide-19, ma nella fede sappiamo che il Signore cammina con noi.

Sappiamo anche che il Signore, nella sua misericordia, ci aiuterà a superare questa pandemia.

Continuiamo quindi a vivere nella preghiera e nel ringraziamento, mantenendoci in contatto e aiutandoci l'un l'altro come squadra, come sappiamo fare bene.

E in questo anno in cui ci rendiamo sempre più conto che il nostro sacramento del matrimonio ci rende coppie missionarie, andiamo a incontrare le coppie che il Signore ci manda, per rivelare la bontà e l'amore di Dio, nell'accoglierle, aiutarle e accompagnarle di fronte alle difficoltà di questi tempi. Non abbiamo paura, andiamo avanti.